domenica 11 dicembre 2011

Road to Tanzania: giorno 4, verso il Serengeti











Dopo la prima giornata di safari e la notte passata al Kirurumu Tented Camp, ci svegliamo di buon'ora, per richiudere i bagagli e partire verso la nostra prossima tappa: il parco Serengeti. Dopo la colazione, al momento del check out ci viene consegnata quella che la nostra guida chiama simpaticamente "scatola di pranzo" e che diventerà una consuetudine dei prossimi giorni, nei quali il pranzo consisterà sempre in un pic-nic nelle apposite aree di sosta dei parchi. Le scatole contengono sempre un panino, del pollo arrosto, frutta, formaggio e l'immancabile succo di frutta.


Si riparte quindi, sulla nostra amata jeep, in direzione nord: sono le 9 e i km da percorrere saranno parecchi, più di 200. Riprendiamo la strada asfaltata che avevamo percorso il giorno precedente, proseguendo verso l'area di conservazione di Ngorongoro. Quest'ultima infatti, che sarà una tappa successiva del nostro safari, va necessariamente attraversata per dirigersi a nord verso il confine con il Kenia. Superiamo un paio di villaggi e una vasta zona agricola. La strada comincia a salire e il paesaggio assume sempre più i tratti di una lussureggiante foresta tropicale. Senza intoppi proseguiamo fino all'ingresso dell'area di conservazione, delimitato da una sorta di portale, simile a una dogana, dove è necessario ottenere tutti i permessi per l'accesso. 
Ecco, da qui in avanti, l'unica strada esistente verso nord e verso il Kenia è sterrata, e per forza di cose percorsa anche da camion e autobus, tutti vetusti e di affidabilità dubbia. Si sale ancora lungo la stretta strada rossa, fino ad arrivare in cima alla corona dell'enorme cratere preistorico di Ngorongoro. Ci fermiamo ad uno spiazzo panoramico: lo spettacolo del cratere è mozzafiato, il panorama è incredibile...e per di più ci  troviamo a circa 2300 metri di altitudine!
Riprendiamo la strada, cominciando la discesa sull'altro versante, il panorama torna ad essere arido, gli unici alberi presenti sono le bellissime acacie ombrello. Il viaggio sullo sterrato è abbastanza movimentato ma la jeep garantisce un confort discreto. Superiamo un villaggio masai, meta di visita per alcuni turisti e sulle spianate circostanti avvistiamo qualche struzzo. Ancora un'ora abbondante di strada, e verso mezzogiorno arriviamo finalmente all'ingresso del parco Serengeti. 
Qui sostiamo per il pranzo. Mentre siamo seduti al tavolo veniamo circondati da moltissimi uccelli coloratissimi e avvistiamo anche qualche topolino che cerca di accaparrarsi qualche briciola lasciata dai turisti (vietatissimo dare da mangiare agli animali!). 
Terminato il pranzo, finalmente si parte, jeep scoperchiata e via! Il nome Serengeti (che deriva da Sirin Get, pianura senza fine) non poteva essere più appropriato...siamo letteralmente travolti dall'infinito e ovunque ci voltiamo la spianata erbosa si estende a perdita d'occhio, sormontata da un cielo incredibilmente azzurro con bellissimi nuvoloni bianchi. Ci imbattiamo subito in un enorme avvoltoio, per poi attraversare un branco di zebre, centinaia, sono ovunque, insieme a diversi elefanti. Proseguiamo il nostro giro per tutto il pomeriggio, avvistando moltissimi erbivori, ippopotami compresi, ma di predatori per ora neanche l'ombra. Poi, finalmente, verso le 4, ecco il nostro primo incontro con delle iene: c'è una tana a pochi metri dalla pista, subito fuori tre piccoli sorvegliati dalla madre...un quadretto familiare indimenticabile. 
Il tempo nel frattempo cambia e verso le 5, proprio poco prima del nostro rientro in albergo, arriva l'inizio di un bel temporale. La emozioni per questa giornata sembrano concluse, ma ad un tratto arriva una chiamata radio. Un'altra jeep ha avvistato due leonesse, e non sono molto distanti da noi! Qualche minuto di strada ed eccoci, davanti ai nostri primi leoni. Le leonesse sono bellissime, e accucciate su un termitaio scrutano l'orizzonte.
Per oggi le emozioni sono davvero finite. Facciamo rotta verso l'albergo, il Serengeti Sopa Lodge, dove ci fermeremo 2 notti e del quale parleremo nel racconto del quinto giorno...a presto!
Marco

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