giovedì 8 dicembre 2011

Road to Tanzania: giorno 3, Lago Manyara



Dopo un'intera giornata passata all' Arusha Hotel, è il momento di rifare le valigie: dopo pranzo si partirà finalmente per il safari, che durerà per l'intera settimana. Ultimo pranzo all' Arusha Hotel quindi, e ad accoglierci nella hall c'è il nostro referente, pronto a presentarci la guida che ci accompagnerà per il resto della settimana. I tour operator infatti si appoggiano a operatori locali specializzati, che mettono a disposizione jeep e guida, che generalmente parla la lingua dei turisti accompagnati. Il nostro operatore locale è Kudu Safari e la guida, di nome Godfried parla in modo più che discreto l'italiano.




Caricati tutti i nostri bagagli (che in realtà non sono altro che zaino e borsone morbido...meglio essere comodi!) sulla Jeep (un bel Toyota Landcruiser) partiamo per la prima tappa del nostro safari, che occuperà solo il pomeriggio: il Lake Manyara National Park. Devo aggiungere che io e Francesca siamo stati veramente fortunati, dato che non avevamo prenotato per un tour esclusivo (decisamente più costoso) e quindi c'era la possibilità di dover condividere la jeep con altre persone, cosa che non è successa! Quindi tour e jeep solo per noi due con la nostra guida, situazione ottimale.
Lasciato l'albergo ci troviamo immersi nella città di Arusha, dove facciamo anche una sosta per acquistare l'acqua per la settimana. La situazione di povertà e degrado in città è evidente e non si incontrano edifici che si discostino molto da delle baracche. E pensare che spesso i tanzaniani scelgono la vita in città proprio perchè più "agiata" rispetto a quella rurale.
Usciti dalla città il paesaggio cambia rapidamente. Percorriamo l'unica strada asfaltata, circondati da un territorio vastissimo e prevalentemente arido (siamo nella stagione secca), con sterpaglie e rari alberi di acacia. Lungo la strada, anche a diversi chilometri da città e villaggi, c'è un continuo viavai di persone a piedi, costrette a spostarsi per raggiungere scuole, mercati, fonti d'acqua. Si incontrano anche alcuni villaggi Masai: questo popolo continua in molti casi a condurre una vita tradizionale, basata sulla pastorizia e l'agricoltura, senza cedere ai richiami della città. Intorno ai villaggi, composti dalle tradizionali capanne, notiamo comunque una condizione di decoro, pulizia e disciplina che denotano la dignità con cui vivono queste persone. 
Dopo un paio d'ore di strada arriviamo finalmente all'ingresso del parco nazionale del lago Mayara. Già lungo gli ultimi km di viaggio abbiamo avuto la possibilità di avvistare i nostri primi animali, giraffe e elefanti: un'emozione grandissima, specialmente non sapendo quali sorprese ci avrebbe riservato ancora la settimana. 
Il parco del Lago Manyara non è sicuramente comparabile a parchi come il Serengeti per dimensioni e ricchezza di fauna, ma rappresenta comunque un contesto naturale particolare, che merita una visita e fa da antipasto al resto del safari. Ci troviamo infatti in un ambiente più vicino ad una foresta tropicale che alla tipica savana, con alberi e ruscelli che circondano il grande lago salato, punto di ritrovo per fenicotteri e numerosi altri uccelli. 
Sollevato il tettuccio della jeep (operazione che diventerà di rito per tutti i prossimi giorni) imbocchiamo la pista d'ingresso e subito ci imbattiamo in un gruppo di babbuini che sostano proprio sulla strada. Dopo di loro incontriamo esemplari di scimmia nera e scimmia dorata, e un bel gruppo di elefanti, che brucano proprio a bordo strada. Continuiamo il nostro percorso, in un susseguirsi di incontri emozionanti...sono i primi animali che vediamo! Zebre, facoceri, giraffe, vari tipi di gazzelle ci accompagnano fino alla sosta presso il lago degli ippopotami. Scendiamo dalla jeep (siamo a distanza di sicurezza ovviamente) e per osservarli meglio con il binocolo...ovviamente sono tutti in acqua. Vicino a loro anche un'enorme aquila pescatrice. Si riparte e prima completare il tour pomeridiano incontriamo ancora due bellissimi gru, alcuni gnu, bufali e altri elefanti!
Sono circa le 17.30 e il sole sta già perdendo la sua luminosità. Lasciamo il parco ancora emozionati e ci dirigiamo verso il nostro alloggio per la notte, il Kirurumu Tented Camp. Si tratta di una campo tendato situato proprio sulla collina che domina il parco. Una serie di vialetti in mezzo alla vegetazione portano a degli "appartamenti tenda" molto belli e spaziosi, muniti di letti, bagno e corrente elettrica fino a mezzanotte. La cena viene servita in una zona ristorante all'aperto molto bella e suggestiva, con piatti locali da degustare a lume di candela. Alcuni Masai fanno costantemente la guardia lungo i vialetti, per evitare ai turisti incontri spiacevoli con qualche animale.
Terminata la cena ci si prepara finalmente al meritato riposo...che giornata indimenticabile! E domani si parte alla volta del parco Serengeti...

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