E' lunedì 28 febbraio 2011 e i Rhapsody of Fire, dopo un'attesa di 9 anni, tornano a Milano per un concerto live. Da grande fan della band (forse il mio gruppo preferito in assoluto) non potevo certo perdermi l'evento, così come non mi ero perso le precedenti visite in Italia del gruppo.
Al nostro arrivo all' Alcatraz (ovviamente con me c'era anche la Cifra), troviamo un locale già ben popolato di pubblico, intendo ad assistere alla performance dei Vexillum, combo italico che apre la serata, precedendo le performance di Vision Of Atlantis e Rhapsody Of Fire. Purtroppo assistiamo solo alla parte finale del concerto, ma i ragazzi mi caricano a dovere anche con le poche canzoni rimaste, fornendo una prestazione energica e di grande impatto, che non lascia indifferente il pubblico, me compreso. Terminato lo show dei nostri, è il turno dei Vision Of Atlantis. Devo dire che mi trovo in difficoltà a dare un giudizio di questo gruppo, che tra l'altro non conoscevo... Infatti, per quanto la performance non sia malaccio dal punto di vista tecnico e vocale, le canzoni non riescono a coinvolgermi particolarmente, lasciando la classica sensazione da "bello, bravi" che però allo stesso tempo non trasmette alcun tipo di emozione o entusiasmo. Dopo alcuni pezzi, tra i quali nessuno mi rimane particolarmente impresso, né spicca sugli altri, una parte del pubblico inizia ad essere anche un po' spazientita, e lo show si trascina senza colpi di scena fino alla fine.
A questo punto, solo la pausa per la preparazione dello stage e il suond check ci separa dal momento più atteso, l'inizio del concerto dei Rhapsody Of Fire. Il pubblico comincia ad assieparsi verso le posizioni più avanzate e si levano i primi cori che acclamano l'uscita della band. Finalmente, dopo un po' di attesa, calano le luci, e si leva l'intro di Triumph Or Agony, seguito dall'omonima canzone, che scatena subito tutto il pubblico, che intona la canzone. La scaletta si snoda tra pezzi di tutti gli album, compresi due lenti in italiano (Guardiani Del Destino e Lamento Eroico) che esaltano le qualità canore del pubblico. Il concerto, in un susseguirsi di cavalcate epiche eseguite alla grande, esalta il pubblico, che partecipa in tutti i modi possibili e si gusta un grandissimo show, come onestamente non ne vedevo da un po'. Non mancano neanche alcuni intermezzi individuali griffati Patrice Guers e Alex Holzwarth, che deliziano la folla con i loro assoli. Per concludere, dopo una selezione di pezzi che di certo non può aver scontentato i fans, il classico come back che si conclude con l'acclamata Emerald Sword.
A questo punto non mi rimane niente da aggiungere, se non che questo è stato uno dei più bei concerti che ho visto negli ultimi anni e che i Rhapsody Of Fire possono essere definiti solo con la parola geni, alla faccia dei critici e dei detrattori.
Marco
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