sabato 5 febbraio 2011

Lilli Gruber - Streghe




Libere di decidere del proprio corpo, capaci di mantenersi, brave ad amare ma anche a stare da sole. Così sono, o vorrebbero essere, le donne di oggi. Le loro simili, nel Cinquecento, venivano bruciate come streghe.

E trent'anni fa hanno invaso le piazze d'Italia proprio al grido di "le streghe sono tornate" reclamando parità, divorzio, aborto. Oggi i roghi sono spenti per sempre, e sono sfumati gli echi dei cortei. Ma ci sono ancora diritti da chiedere. Perché le donne rimangono la maggiore risorsa non sfruttata del nostro Paese: solo il 46,3 per cento lavora, guadagnando meno di un pari grado maschio. E sempre fuori dalle stanze dei bottoni: aule parlamentari, consigli di amministrazione, università. Da Rita Levi Montalcini a Gianna Nannini, da Rossana Rossanda a Luciana Littizzetto, quelle che ce l'hanno fatta raccontano qui la storia delle loro personali "emancipazioni", le sfide e le lacrime, i sacrifici e i trionfi. Fanno da contrappunto poche voci maschili, il timbro profondo del potere: da Camillo Ruini a Silvio Berlusconi e Walter Veltroni. E si uniscono al coro le tante che combattono sul fronte della vita quotidiana: camioniste e avvocate, politiche e artiste. Mamme in ospedale per partorire e altre costrette ad abortire.

E' un libro molto interessante, fa capire come in Italia siamo ancora indietro, rispetto a tanti paesi europei, su alcuni temi che riguardano la donna. Cosa posso fare di concreto per poter cambiare le cose? Io a questa domanda non so dare una risposta. Nel libro si dice che non esiste più il femminismo come negli anni sessanta, che le donne non combattono più. Ma cosa si può fare? Una soluzione potrebbero essere le famose quote rosa, in questo modo nei posti che contano e dove si prendono le decisioni (penso al Parlamento)ci sarebbe un buon numero di donne che conoscono i problemi dell'universo femminile e potrebbero cambiare qualcosa, proporre leggi a favore delle donne, che le aiutino nel lavoro e le sostengano quando decidono di avere una famiglia. Ma penso a donne che propongano davvero qualcosa di concreto, non a donne che dicono dicono e poi fanno quello che dice il "capo".

Cifra

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