Il modo viene sconvolto da una feroce guerra nucleare che mette a dura prova la sopravvivenza del pianeta. In un'America devastata dagli attacchi, i sopravvissuti si organizzano per cercare di ricreare da zero una società ormai distrutta, a partire dai beni primari e dalla quotidianità.
Convivendo con animali e persone mutate dalle radiazioni, gli uomini si spostano su veicoli a legna, lottano per cibo, medicinali, e persino occhiali da vista, ormai scomparsi. L'unica voce di speranza che unisce tutte le persone è quella di Walter Dangerfield, astronauta decollato prima del disastro atomico, che dallo spazio effettua l'unica trasmissione radio ancora esistente.
Il libro, che inizia con la quotidianità di un quartiere di San Francisco prima dell'attacco, termina con i primi segnali di una ricostruzione iniziata e della voglia dei sopravvissuti di ricostruire quanto perso. Nel mezzo molte storie di alcuni personaggi che in modo diverso vivono e affrontano il dopobomba.
Nel complesso un libro non noioso ma neanche entusiasmante, che secondo me parte da un'ottima idea di base, ma si perde tra le pagine, con una storia che in realtà non decolla mai e non regala particolari momenti di tensione o emozione. Indubbiamente un passo indietro rispetto a "Ma gli androidi sognano pecore elettriche"....vediamo come saranno i prossimi.
Marco
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