martedì 14 dicembre 2010

Dan Brown - Il Simbolo Perduto


Robert Langdon, famoso professore di simbologia ad Harvard, è in viaggio per Washington. E stato convocato d'urgenza dall'amico Peter Solomon, uomo potentissimo affiliato alla massoneria, nonché filantropo, scienziato e storico, per tenere una conferenza al Campidoglio sulle origini esoteriche della capitale americana. 

Ad attenderlo c'è però un diabolico individuo, tatuato dalla testa ai piedi, che progetta di servirsi di lui per disseppellire un segreto che assicurerebbe a chi lo possiede un enorme potere. Langdon intuisce qual è la posta in gioco quando all'interno della Rotonda del Campidoglio viene ritrovato un agghiacciante messaggio: una mano mozzata con il pollice e l'indice rivolti verso l'alto. L'anello istoriato con emblemi massonici all'anulare non lascia ombra di dubbio: è la mano destra di Solomon. Langdon scopre di avere solamente poche ore per ritrovare l'amico, sempre che sia ancora vivo. Viene così proiettato in un labirinto di tunnel e oscuri templi, dove si perpetuano antichi riti iniziatici.

Dopo aver letto Angeli E Demoni e La Verità Del Ghiaccio avevo deciso che non avrei più letto libri di Dan Brown, poi però la collega di Marco per il suo compleanno gli ha regalato Il Simbolo Perduto e l'ho letto. Mamma mia che libro noioso. Solita storia, soliti misteri, soliti personaggi. Dan Brown non si rinnova mai. E il finale? Deludentissimo! Chissà che mistero che mi ero immaginata! Sicuramente pensavo a qualcosa di diverso che non a Dio e alla Fede. Si vede che l'autore non ha abbastanza fantasia per inventarsi qualcosa si straordinario, di originale e forse anche coraggioso. Alla fine si tratta di un libro, no? Non bisogna per forza scrivere verità assolute, si può anche dar sfogo alla fantasia, e far fantasticare un po' anche il lettore. Pensavo che sarebbe arrivato a un'altra conclusione quando parlava delle ricerche di Katherine Solomon, ricerche che doveva cambiare il mondo. A cosa hanno portato queste ricerche? A provare scientificamente che l'anima esiste, che Dio esiste, che l'uomo con la forza del pensiero può determinare dei cambiamenti tangibili sulla materia. Mah, sarà forse perchè non sono credente che queste soluzioni e conclusioni a cui è arrivato l'autore non mi hanno entusiasmato.


Cifra

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