Secondo romanzo di Giorgio Faletti, “Niente di vero tranne gli occhi” non si discosta nello stile dal predecessore “Io uccido” che avevo letto qualche tempo fa. Memore della prima esperienza, mi sono avvicinato al libro senza pretese, cercando una lettura semplice, che non fosse noiosa ma abbastanza avvincente.
Il risultato è stato ottenuto in pieno: misteriosi omicidi, un poliziotto “eroe” che indaga sul caso e un colpevole, che viene scoperto solo nelle ultime pagine. Visto di per sè, un libro carino, che ho letto con piacere… ma se lo paragoniamo al primo? Anche lì omicidi efferati ma guidati da un denominatore comune; anche lì un detective, ormai fuori dal giro, che ritorna sulla scena per cause di forza maggiore, anche lì un colpevole per tutto il libro passa in secondo piano e viene messo al centro della scena solo nel finale. Insomma, cambia l’ambientazione, cambiano i dettagli, ma la sostanza è sempre la stessa, e forse lo si capiva anche dalla copertina, quasi identica ma blu anziché rossa. Insomma, un romanzo facile e in linea di massima piacevole….ma Giorgio, un po’ di fantasia!
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